Insights di Feng Shui

Veniamo fuori da un periodo piuttosto complicato, la pandemia, in qualsiasi modo la si voglia vedere, ha portato con sé una visione diversa delle cose del mondo ed ha modificato profondamente il modo di percepire se stessi e l’ambiente circostante; abbiamo vissuto in un tempo sospeso tra silenzi e assenze, abbiamo dovuto vivere in spazi condivisi oppure in spazi vuoti, abbiamo vissuto come non mai nel guscio che chiamiamo casa.

Il mio lavoro, come tanti altri lavori si è quasi interrotto, ovviamente, visto che l’ingresso nelle case, nei locali, negli studi altrui è il mio lavoro ma con la fine delle restrizioni le richieste sono ricominciate.
Bene! si dirà, ma non è proprio così tanto bene perché in questo periodo molti rapporti non hanno retto e quindi si è dovuto ricominciare, intanto a mettere a posto il disordine frutto di disorientamento e della mancanza di tempo che paradossalmente è stata la cifra più tangibile dello smart working.

Lavorare da casa per molti ha comportato disagio psicologico con conseguente stress da permanenza forzata. La paura del vuoto ha portato a riempire le case di provviste, non ho mai visto tante scatole di detersivi e rotoli di carta da cucina nonché decine e decine di bottiglie di acqua, qualcuno ha iniziato lavori di bricolage e li ha lasciati a metà, qualcuno ha quasi svuotato gli armadi e ha rovesciato pile di indumenti su sedie divani e poltrone.
Il caos interiore dettato dalla paura.


Come si applica il Feng Shui in questi casi?

Lo strumento più semplice per chi applica questa disciplina è la griglia chiamata Ba Gua che serve a delimitare e identificare le zone energetiche della casa, applicando la griglia si identificano le aree corrispondenti alle aree energetiche della persona. Dopo una serie di altre operazioni mentre si parla con la persona o le persone che vivono in quella casa incomincia il lavoro di rilascio.

Le aree del Ba Gua sono 9 a ciascuna corrisponde un settore della vita, quello che segue è uno schema molto semplificato di un lavoro molto più complesso che viene svolto dal professionista ma che deve essere compiuto dal cliente.

Immaginiamo ad esempio che nell’area corrispondente alle relazioni ci sia una cucina e che questa trabocchi di varie provviste anche scadute cosa ci racconta quell’area?
Probabilmente chiacchierando di fronte ad una tazza di caffè verrà fuori che il compagno o la compagna non si sta rivelando molto affidabile, si ha paura di perdere la sicurezza di un rapporto oppure un contratto di lavoro in scadenza potrebbe non essere rinnovato ecc. quindi scatta la necessità di riempire quel vuoto, si ha bisogno di avere qualcosa a portata di mano, possibilmente in vista per essere sicuri che il pacco del caffè sia pieno o ci siano biscotto a sufficienza.

Questo lavoro va fatto per ogni settore della casa, anche il vuoto va analizzato, spazi vuoti privi di illuminazione, lampadine di diversa forma e potenza, ad ogni occhiata spesso fa seguito una spiegazione, quasi una giustificazione.
Per me, la soddisfazione più grande dopo un appuntamento che dura a volte un’intera giornata e oltre è la telefonata che arriva dopo qualche giorno, della serie ho ricomprato tutte le lampadine, oppure, ho comprato una tovaglia nuova e abbiamo pranzato finalmente di nuovo seduti a tavola.

Cose banali, direbbe chiunque eppure sono quelli i momenti in cui so che forse quella persona mi inviterà orgogliosa a prendere un caffè nella casa che ora sente sua.

Angela 

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