elita atisha | disincantesimo
Diario di una Strega
Se non sappiamo chi siamo, cosa ci piace e di che cosa abbiamo bisogno, non riusciremo facilmente ad amare noi stessi e condividere amore.
Se non sappiamo chi siamo, cosa ci piace e di che cosa abbiamo bisogno, non riusciremo facilmente ad amare noi stessi e condividere amore.
Essere Strega non significa fare parte di una casta particolare, ma consiste nel saper leggere quello che accade nell’ordine naturale degli eventi, in buona sostanza consiste nel “vedere” la Realtà.
Nessuno nasce Strega, Mago o Stregone: chiunque può diventarlo, basta lasciare il paraocchi dello scetticismo che nega tutto a priori prima ancora di conoscere, osservare ed apprendere. Essere Strega non si riduce a formulare incantesimi e neppure al saper governare le forze del soprannaturale, ma porta ad entrare in contatto con le proprie forze interiori.
Le vere Streghe lavorano per migliorare se stesse, cercando di crescere in saggezza e compassione. Sviluppano l’arte della guarigione, in connessione con la Natura e si liberano dalle imposizioni sociali e culturali dominanti, per intraprendere un lungo viaggio alla ricerca della propria Essenza, la vera ed unica identità.
Elita Atisha, grazie alle esperienze e consapevolezze vissute ed integrate in prima persona, disegna una mappa sapienziale capace di indicare chiaramente a chi ha intrapreso questo cammino, gli ostacoli da superare, i pericoli e le seduzioni da evitare e, soprattutto, l’orizzonte infinito sul quale aprire il cuore.
Tra la Terra e il Cielo
Restare tre lunghi anni o forse più in una condizione confortevole, vibrante ed esente da basse emozioni non è stato sempre appassionante. Vivevo ormai sospesa tra i due mondi, impegnata nelle vicende quotidiane attraverso una mente distaccata ma felice di accettare questo matrimonio inaspettato, e protetta dalle infelicità della vita a cui trovavo continua giustificazione quasi senza rendermene conto. Anche la morte fece capolino in quel periodo, portandomi via affettività familiari: a questi eventi rispondevo con una sorta di freddezza e “distacco naturale” impressionante.
Ma, con il passare del tempo, il nuovo atteggiamento mi fece rendere conto di essere restata sola, in quel pianeta celeste e di non poter condividere con nessuno l’esperienza, neppure più con il mio compagno di Viaggio, capendo che quella realtà fisica e mentale contemporanea mi stava estraniando sempre più dalla vita ordinaria.
Dove ero finita? Anche se non cercavo risposte allo stato appagante e sarei restata in quello stato di beatitudine pacificante, esente da dolore e sofferenza, immersa in un punto di vista impersonale, sarei rimasta anche nella più bieca solitudine, che diventava giorno dopo giorno una prigione dorata. Con chiarezza mi resi conto che altre esperienze m’avrebbero aspettata e, di certo, quello stato che ho successivamente definito nirvanico era solo un passaggio, non più utilizzabile, ma necessario.
Persi in quel tempo qualsiasi entusiasmo verso la vita pratica, tutto appariva scontato, conosciuto; in più non percepivo più il caldo o il freddo, o meglio, solo il corpo li percepiva, mentre mi apprestavo a coprirlo e scoprirlo, ma senza patimento o entusiasmo mentale, perché in pratica vivevo come fossi anestetizzata. L’esistenza era divisa in due parti, in cui collaborava uno spirito superiore, anche se esso vagava in un’altra dimensione, e pur restando in sé una sola cosa, mi trascinava a vivere visioni e scambi di energia repentini e a tratti vertiginosi.
Passarono prima mesi, poi anni in questa Solitudine dorata, irraggiungibile da qualsiasi emozione terrena e soprattutto da qualsiasi essere animato dallo stesso stato. Anche il sesso era variato, più sottile e magico, esente dall’orgasmo conosciuto, ma che espandendosi vivacizzava ogni cellula del mio corpo in una sottile danza vibrante che si manifestava dall’interno all’esterno, formando un unico grande cerchio. Purtroppo, anche questo stato non poteva essere condiviso. Unico sostegno e nutrimento restava la meditazione, il grande rifugio in cui ricorrevo per abbandonarmi e cercare vie d’uscita o spostamenti percettivi, perché allo stesso tempo sentivo giunto il momento per un ulteriore cambiamento: o tornare sulla terra o salire ancora, anche a costo di lasciare il corpo. Fortunatamente, quando si è pronti ogni cosa appare o cambia.
Così quel Tempo dorato, racchiuso nel chronos, se ne andò e con le sue potenti ali mi permise, mese dopo mese, di riacquistare posizione sulla terra e poter riassaporare piccole e brevi emozioni. Anche le prime lacrime di gioia fecero rientro e mi permisero d’intendere che stavo riassorbendo il luogo circostante, pur con un altro grado di intensità.
Nuove frontiere dell’Amore
È stato semplice compiere la strada a ritroso, e soprattutto riuscire a vivere la coppia, nel contatto dello Spirito e – solo dopo – nei corpi, quei corpi che non avevano più l’importanza che gli avrei dato un tempo, perché la comunione tra loro era avvenuta in precedenza nell’anima, tramite la scrittura e la poetica. L’amore tra noi nasceva su un piano paradisiaco, ma quell’amore non poteva esprimersi correttamente e lasciarsi andare, a causa dell’insieme di responsabilità cui dovevo ancora adempiere, in più perché quell’amore godeva del fuoco compulsivo delle vecchie gelosie, e non era del tutto pronto a immergersi nell’acqua della pacificazione.
Anni passati nell’impenetrabile luce passionale della notte e dei primi raggi del Sole che ci inondava di riflessi e canti spensierati. Noi, complici, amanti felici, ma sempre trascinando un passato sonnambulo con cui dovevamo fare ciclicamente i conti. Notti di pioggia e giornate di Sole scandagliavano le nostre zone oscure. Esperienze tantriche c’inghiottivano, senza dover inventare nulla. Era il nostro accadere, soprattutto il mio. Studio e lavoro interiore; noi, creatori supremi, pronti intimamente a realizzare l’Opera, e tutto portato nel silenzio, senza turbare gli occhi di chi non ritenevamo pronti a quel Vivere, percepire, amare. Silenzi anche del cuore che scoppiava sovente come un uragano nelle preoccupazioni quotidiane. Passavano gli anni nella mutazione, dinnanzi nuove frontiere che sublimi iniettavano più saggezza nel nostro cuore, pur restando sempre pronti ad accettare le nuove coordinate di vita, senza progetti del vivere e del doverci chiedere di più. Come un animale ammaestrato vivevo rapita in quell’amore che credevo ormai libero dai gravami del passato.
Così non è stato.
Fu penetrando ancora una volta i punti più nascosti, cercando di ridisegnare con pazienza altre forme, a questa inusuale storia d’amore, che lentamente nasceva tra noi un’affettività differente, alla quale non volevano rinunciare malgrado gli ostacoli del circostante.
Abbandonare la ricerca simbiotica è stato facile, mentre il difficile per me doveva ancora arrivare, perché il Corpo non finisce sulla pelle ma continua nello spazio attraverso i vari Corpi, dove si diventa realmente Re.
Quindici anni passarono da allora, da che ci eravamo incontrati per la prima volta in stazione. Ricordo come mi batteva forte il cuore quando, annunciarono l’arrivo del treno che l’avrebbe portato per la prima volta a me. E poi quell’abbraccio vibrante che mai potrò scordare, un contatto che raccontava tutta la forza del nostro vissuto umano e spirituale, tanto che dopo l’abbraccio una scossa di terremoto mise la città in agitazione, ma eravamo talmente presi da quel primo incontro, atteso più di un anno e da più vite, che nemmeno ce ne rendemmo conto.
Due Solitudini stavano incontrandosi, quanta energia! Ma quanta strada ancora da fare avevamo, quanto fuoco e sterpaglie da bruciare, opportunità che solo noi potevamo offrirci, opportunità che provocavamo, tanto eravamo in preda al cambiamento! Una storia infinita, quella, di lotte e anarchia, perché due Solitudini non aspettano calci nel didietro per muoversi: sono loro che vanno avanti, coscienti delle possibilità e della passione di conoscere fino in fondo se stesse, e lo spazio siderale da esplorare. Costi quel che costi. Vicini o lontani poco conta, quando si percorre la stessa intima distanza, la stessa strada che, verticale, sale verso Casa.
Prefazioni
Introduzione
PARTE I: SOTTERRANEI
La Nonna della Medicina
Una tazza di caffè
Tremanti Segnali di Vita
Il Vaso di Pandora
Il Grande Incontro
Reminiscenze?
Quel Lago Profondo e Divino
La Pratica e il Meditare
Il Silenzio dei Silenzi
Battesimo Teosofico
Anima
L’incontro con Magga Baba
Il Master
Compagni di Viaggio
Fulmini Spazio-Temporali
Esplorando la Notte dell’Alba Dorata
Tra la Terra e il Cielo
Nuove frontiere dell’Amore
Vortici di Energia
Scintille di Luce
Esplorando…
Monachesimo
Impararsi ad Amarsi
Sogni Iniziatici
L’Immortalità dell’Anima
Vivere nel Non Tempo
Fuori dal Sogno ci sei Tu
L’Espansione del Cuore
L’audace Visione della Realtà
Fede e Cura
La Sorgente Energetica
Le Corde dello Spirito
L’Amata Solitudine
Scrivere, Poetare
Internet – Comunità di Cuori
Kasaya
Vecchi Rituali della Mente
Rischi sul Cammino
Emancipazioni
PARTE II: INCONTRI CON L’INVISIBILE
Magia è…
Vibrazioni dal Mondo Invisibile
Influenze Benefiche
Simboli Magici
La Legge del Tre
Medit – Arte
L’Incanto
Conversioni
Luoghi di Potere
Lo Sguardo del Vampiro
Le Offerte del Diavolo
Il Potere del Sorriso
La Magia Bianca dei Tarocchi
La Sacra Follia del Matto
Ti Voglio, Ti Pretendo!
Prendi questo Anello…
L’ Antica Verga
Strumenti Divinatori
Protezioni Arcane
Respiro Magico
Sacchetti di Medicina
Serbatoi Energetici
Con Sacre Azioni
Lo Specchio dell’Anima
I Cristalli
Sogno, eppure son Desta
Concludendo
Breve invito al Viaggio
Ringraziamenti
Bibliografia
Sconto Speciale -20% fino al 26 Maggio!
Formato: 14,8 x 21 cm in Brossura
Pagine: 80
Prezzo: 9,60€ (invece che 12,00€)
ISBN: 9791280041227
SPEDIZIONI con il Corriere GLS.
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Spedizione Gratis con 20€ di spesa.
Elita Atisha
Elita Atisha nasce e vive a Genova.
Già autrice di Distanti Trasparenze (2015) e Il Fuoco del Silenzio (2016).
Testimonia attraverso la scrittura in rete e l’espressività poetica e narrativa il suo particolare percorso esistenziale.
In particolare, attraverso scambi e dialoghi liberi da ogni vincolo e tradizione, dialoga costantemente con ricercatori animati dallo stesso anelito di evoluzione interiore.
Edizioni Unsolocielo è la spontanea evoluzione del blog naturagiusta.it
In particolare, la linea editoriale è dedicata alla Dea, al Sacro Femminile. A quella Saggezza del Cuore in grado di nutrire, stimolare ed elevare la nostra Consapevolezza.
In questo momento, infatti, riteniamo che il passo evolutivo più importante che si pone di fronte all’umanità sia molto chiaro:
Riequilibrare lo sviluppo scientifico e la “conoscenza del fuori”, di tipo maschile, con una altrettanto sviluppata “consapevolezza del dentro”, di tipo femminile.
Il Risveglio della Dea, essenzialmente rappresenta proprio questo indispensabile e necessario passo in avanti che dobbiamo compiere prima come singoli individui e poi come società.
Intendiamo lavorare al servizio proprio di questo cambio di percezione interiore, contribuendo, nel nostro piccolo, a diffondere i concetti ed i valori del “Sacro Femminile” ed, in linea generale, la concezione olistica della vita.
Edizioni Unsolocielo è il marchio editoriale di Naturagiusta.
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